La Città di Costantinopoli fu fondata da Costantino il Grande, che fu imperatore romano dal 306 d.C. alla sua morte. Di lui si ricorda “l’editto di Costantino” che favorì ( o per meglio dire, impose) la diffusione del cristianesimo, la riorganizzazione dell’amministrazione dell’impero e dell’esercito.
Inaugurata nel 330, Costantinopoli prese vita sulla preesistente Bisanzio e per undici secoli, dopo la caduta dell’impero romano, fu la capitale dell’impero bizantino.
Dopo la conquista turca, nel 1453, prese il nome di Istanbul (dall’espressione greca “ein ten poli”: verso la città).
La precedente città di Bisanzio, semidistrutta nel 323 da Licinio, fu ricostruita su di un piano enormemente più vasto, entro una nuova cinta di mura, e l’11 maggio 330 fu solennemente inaugurata col nome di Costantinopoli.
Costantinopoli fu scelta a nuova sede del governo imperiale, quando Costantino decise di trasferirlo in Oriente, per la sua posizione strategica.
La popolazione della città, salita nel 5° sec. da 30.000 a 500.000 unità, nonostante la composizione etnica eterogenea (greci, latini, orientali, germani e slavi), costituì sin dagli inizi un’unità linguistica, nel greco, e religiosa (fedele al cristianesimo ortodosso); mantenne nel costume il gusto per le discussioni teologiche e l’indisciplina nella vita pubblica.
Il clero vi costituì sempre una classe privilegiata e potente, per il crescere progressivo dell’autorità e della giurisdizione del patriarca di Costantinopoli, che divenne il capo supremo della Chiesa ortodossa, e per i numerosi (sino a 90) e ricchissimi monasteri, contro i quali a nulla valsero i provvedimenti eccezionali adottati spesso dagli imperatori (Leone III l’Isaurico con la chiusura della scuola teologica nel 724 e il decreto dell’iconoclastia, 726).
Fu centro culturale di primo piano per l’università fondatavi da Costantino e riordinata da Teodosio, dove insegnarono fra l’altro Leone di Tessalonica e Fozio nel 9° sec., Michele Cerulario e Psello nell’11°, Crisolora, Argiropulo e Gemisto Pletone nel 15°.
Come centro economico superò sino alla conquista latina nel 13° sec. tutte le altre città del bacino del Mediterraneo, sia perché vi confluirono tutte le grandi vie di commercio fra Occidente e Oriente e attivissimi vi furono con le loro colonie i mercanti stranieri, specie italiani (veneziani nel sec. 10°-12°, amalfitani nel sec. 11°, genovesi nel 13°-14° e pisani), sia quale città industriale (celebri l’arte del mosaico e quella dello smalto e dell’avorio, la produzione della seta e dei profumi) e città di consumo. Dell’impero bizantino C. – per la sua posizione sul Bosforo e per l’importanza logistica, giacché a essa facevano capo le grandi vie di comunicazione verso l’Europa e l’Asia – fu sempre la più valida difesa militare, da cui partì nei tempi critici della sua storia (con gli imperatori Eracli nella prima metà del sec. 6° e Comneni alla fine del sec. 11°) l’azione di riconquista territoriale in Europa e in Asia.
La città sostenne sempre con successo gli assedi posti da unni e goti nel sec. 5°, slavi, avari e persiani nei secc. 6°-7°, arabi (con Yazid nel 668-69 e con Maslama nel 715-17), bulgari nel 9°-10° sec. (va ricordato l’assedio del 924, che, sebbene respinto, costrinse alla pace l’imperatore Costantino VII Porfirogenito), serbi e normanni nel 12°. Finché i crociati, per l’apporto decisivo dell’armata veneziana condotta dal doge Enrico Dandolo, la conquistarono il 17 luglio 1203; scoppiata poi la rivolta che pose sul trono Alessio V, l’assediarono nuovamente, riconquistandola e saccheggiandola nell’aprile 1204: fu allora costituito l’impero latino d’Oriente, crollato il 24 luglio 1261, quando i bizantini penetrarono di sorpresa nella città, scacciandone Baldovino II, ultimo imperatore franco.
I turchi ottomani, varcato nel 1354 l’Ellesponto e impadronitisi di Adrianopoli nel 1361, mirarono a C.: il sultano Bayazid I l’assediò nel 1391-96, Murad II nel 1422, infine Maometto II poté prenderla il 29 maggio 1453 con circa 150.000 uomini contro i 9000 difensori greci, genovesi e veneziani, dopo un assedio iniziato il 7 aprile e in cui rimase ucciso, nell’assalto decisivo, lo stesso imperatore Costantino XI.